Asolo 2015 ottobre


 
 A Campese di Bassano . . . le torte sono ancora intatte . . . non sapevamo ancora cosa ci sarebbe aspettato a tavola.
Ma l'accoglienza l'avevamo già sperimentata.
Indimenticabile !!


Al dopo pranzo presso il gruppo alpini di Asolo.
Sazi di simpatia, cibo, vino.
Mancava solo il panorama ma la sua mancanza ci ha concentrato su ciò che ci circondava.



Una bottiglia di “refosco”


Questa mattina mi solo svegliato perfettamente riposato e contento dopo un fine settimana decisamente “fuori ordinanza”.
Il tutto ebbe inizio alcuni mesi or sono allorché Sergio (De Stefani) e Tino (Pontarollo) ci proposero un ritrovo ad Asolo e Bassano.
Gli ospiti (ospitanti ed ospitati) hanno portato il meglio di sé.
Gli ospitanti ci hanno presentato con semplicità disarmante i piccoli gioielli della loro terra e, con sapiente e paziente organizzazione hanno iniziato, il sabato all’arrivo, dalla delizia della cittadella arroccata di Asolo (dai mille panorami) per poi passare nel pomeriggio per Possagno cittadella natale del Canova.
Il bellissimo tempio con una cupola immensa, quanto il colonnato esterno, dedicato dall’artista alla sua città precede la visita alla raccolta di gessi molto ammirati del Canova esposti nella sua ampia casa natale.
Ci si sposta a Bassano con meta il Ponte a cavallo sul Brenta, affascinante ancorché in parziale restauro.
Si uniscono altri auccini: i due Antonio.
La prima “ombra” apparve sul tavolo di legno quadrato di una accogliente osteria adiacente al ponte sopra un piccolo ma ricco museo dedicato alla prima guerra per ricordare di non farla più.
Poi la cena presso la sede sezionale del gruppo degli alpini di Campese dove Tino ed i suoi ci avevano preparato una cena dai gusti variegati ed invitanti in un edificio originariamente costruito quale essicatoio di foglie di tabacco ed ora perfettamente ristrutturato ed accogliente senza nulla togliere al passato. 
Un albergo ci ha accolto per la notte immerso in una quiete e tepore avvolgente.
Domenica mattina Manfredo ci aspetta nel centro storico di Asolo per una visita più approfondita accompagnata dalla prima “ombra” del mattino presso il bar “Duse” al castello.
La pace di estese piantagioni di vigneti in attesa di trasformare il loro prodotto in altrettanto pacificante nettare ci accompagna alla visita della bella villa Palladiana “Barbaro”, costruita da Andrea Palladio nel 1554 per i fratelli Barbaro, a Maser dagli interni preziosamente affrescati da Paolo Veronese con la tecnica del trompe d’oeil.
Gianni  e consorte si uniscono al gruppo.
Ma l’ombra apparve ancora alla degustazione dei vini prodotti dall’azienda agricola “villa di Maser” accompagnata da lunghi vassoi lignei a sostegno di gustosissimi salumi e formaggi locali.
Il pranzo preparato dagli alpini del gruppo di Asolo, alla forcella di S. Maurizio appena sotto la Rocca, seppe trasformare le “ombre” in generose bottiglie di saggio vino locale a sostegno di rustici piatti apprezzatissimi.

C’erano Sergio De Stefani e Tino Pontarollo ospiti generosi e  Gianni Domenig, Karl Trojer, Walter Soardo, Antonio Formaggio, Aldo Comelli, Marino Beltrame, Carlo Heichele, Antonio Alessio, Manfredo Torneri, Luigi Scagliori e Sandro Natali.

Oltre a cinque gentili presenze feminili.
Di più, un simpatizzante, cognato di Walter  ci segue da tempo . . . . . ormai uno di noi.
Ma tra presenti ed assenti per impegni o sfortuna o scelta, tutti eravamo presenti.
Al saluto ho chiesto, ed ottenuto in regalo dalla accogliente sezione di Asolo una bottiglia di “refosco” chiusa in modo semplice e casereccio con un tappo a corona rossa da champagne (come anche io uso fare con il vino acquistato sfuso).

Questa mattina era sulla credenza della mia cucina.
Il suo contenuto, non so quanto durerà imbottigliato, mi ricorda un bel fine settimana.
Di quelli da non dimenticare.
Fisicamente mi resterà un tappo a corona rosso ed una bottiglia da riempire ancora.

Grazie a voi Sergio e Tino per la saggia semplice e calda accoglienza degna delle consuetudini delle vostre terre ricche di tanti preziosi elementi.

Grazie a te Karl per le preziose parole ed a te Walter per i tuoi generosi sorrisi ed ad Aldo per la tua simpatia.
Grazie a voi Sandro e Luigi per i preziosi ricordi ed a te Marino per i tuoi racconti.
Ai due Antonio per le battute generosamente coinvolgenti, a Manfredo e Gianni un grazie continuato.
Ed alle nostre sempre graziose consorti un grazie per averci accompagnato in una avventura cominciata da lontano ma ancora presente.
Ma il grazie continua e si estende a Fabrizio ed Enrico e Pierantonio  e Andrea che hanno dovuto rinunciare all’ultimo minuto (o kilometro).
Credo che il grazie partirebbe e si estenderebbe a tutti gli altri del 37°.
Il dopo fine settimana del 17 e 18 ottobre 2015


                                                                                                                             Gli auccini del 37°
carlo heichele
                                                  . . . . . . . . . . . il seguito . . . . . . . .

Cari amici del 37°, Mi dispiace di non aver potuto essere presente all'incontro di ieri e ieri l'altro. Mi ero anche preparato sull'architettura del Palladio ma sono arrivato fino a San Zenone degli Ezzelini e poi ho avuto delle vertigini a causa del mio orecchio e ho dovuto tornare indietro, guidava mia moglie. Oltre al piacere di rivederci avrei apprezzato la visita a Villa Barbaro di Maser con orologi solari e tutto il programma. Si trovano spesso tanti motivi per capire qualche problema di salute ma temo proprio che l'età faccia la sua parte.  Non ho potuto beneficiare dell'apporto culturale che Sergio e Tino hanno  impresso ai nostri incontri ma ieri ho passato molto tempo a rivedere sia Palladio che Canova  su internet,  così un pò ho recuperato. Al prossimo incontro, Enrico (Montorsi)

 Anch'io ho dovuto ...marcare visita! Venerdì sera ero a cena dal mio gruppo, funghi, mondine ed altro. Tra una portata e l'altra sono uscito fuori un paio di volte per fumare e sicuramente mi sono preso una bella dose di freddo ed umidità: durante la notte, infatti, ho avuto febbre, mal di gola ed afasia; credevo fosse influenza che, per fortuna, non ho mai più avuto fin dai tempi del l'asiatica (ricordate?), ed invece con un paio di aspirine a metà pomeriggio del sabato la febbre era scomparsa e la voce sia pur faticosamente,ricominciava a farsi largo tra le corde vocali.Ha ragione Enrico, ogni tanto bisognerebbe guardare la...carta d'identità !
A tutti,con rammarico per il mancato e significativo incontro, i più cari saluti ed ai milanesi ed ai lombardi più vicini do appuntamento per il 13 Dicembre alla Messa solenne in Duomo.
Fabrizio (Balleri)
 Mi associo alle bellissime parole di Carlo.


Un abbraccio a tutti gli AUC del 37° Manfredo Torneri (poppi)




 auccini carissimi del 37°
ho letto le prime impressioni di Carlo in merito al week-end appena trascorso passato insieme e credo di manifestare anche il pensiero di Sergio nel ringraziare tutti quanti hanno potuto partecipare a questo incontro ma anche tutti quanti avrebbero voluto esserci ma motivi vari, purtroppo molti legati alla carta di identità, non hanno potuto esserci.  Credo e spero che, per quanto il poco tempo ci ha permesso di fare, il Vostro soggiorno nelle nostre terre sia stato gradito, resta il rammarico di non essere saliti sul Monte Grappa anche perchè avevo in mente una passeggiata a metà strada di circa mezz'ora che compendiava un po' tutta la storia di questo Monte; si partiva infatti dalla carcassa di una croce rossa di quelle che guidavano i poeti americani Heyminguei e Dos Passos per poi incontrare trincee, gallerie postazioni alloggi per gli ufficiali ecc. ed arrivare ad una casera che era adibita a comando dell'armata del Grappa con annesse postazioni di cannoni e mitragliatrici e con tutta una serie di camminamenti  e gallerie, il tutti spiegato in varie locandine. Altro rammarico è non aver potuto visitare il museo della grande guerra intitolato appunto al poeta americano perchè purtroppo il sabato sera chiudeva alle ore 18,30. In ogni caso  se qualcuno di voi passa da queste parti non esiti a contattarci e ci metteremo a disposizione per colmare eventualmente le lacune. Resta valida in ogni caso la mia proposta fatta in quel di Asolo che se nei prossimi incontri non sapete dove andare a Bassano e dintorni siete sempre i benvenuti. D'altra parte credo che Balleri ricordi benissimo che io avevo proposto già in occasione del nostro primo raduno ad Aosta di rivederci a Bassano già l'anno successivo. Un abbraccio e i migliori auguri a tutti e grazie ancora Tino Pontarollo Campese di Bassano del Grappa



 



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