A Campese di Bassano . . . le torte sono ancora intatte . . . non sapevamo ancora cosa ci sarebbe aspettato a tavola.
Ma l'accoglienza l'avevamo già sperimentata. Indimenticabile !!
Al dopo pranzo presso il gruppo alpini di Asolo.
Sazi di simpatia, cibo, vino.
Mancava solo il panorama ma la sua mancanza ci ha concentrato su ciò che ci circondava.
Una
bottiglia di “refosco”
Questa mattina mi solo svegliato perfettamente riposato e contento dopo un fine settimana decisamente “fuori ordinanza”.
Il tutto ebbe inizio alcuni mesi or sono allorché Sergio (De Stefani) e Tino (Pontarollo) ci proposero un ritrovo ad Asolo e Bassano.
Gli ospiti (ospitanti ed ospitati) hanno portato il meglio di sé.
Gli ospitanti ci hanno presentato con semplicità disarmante i piccoli gioielli della loro terra e, con sapiente e paziente organizzazione hanno iniziato, il sabato all’arrivo, dalla delizia della cittadella arroccata di Asolo (dai mille panorami) per poi passare nel pomeriggio per Possagno cittadella natale del Canova.
Il bellissimo tempio con una cupola immensa, quanto il colonnato esterno, dedicato dall’artista alla sua città precede la visita alla raccolta di gessi molto ammirati del Canova esposti nella sua ampia casa natale.
Ci si sposta a Bassano con meta il Ponte a cavallo sul Brenta, affascinante ancorché in parziale restauro.
Si uniscono altri auccini: i due Antonio.
La prima “ombra” apparve sul tavolo di legno quadrato di una accogliente osteria adiacente al ponte sopra un piccolo ma ricco museo dedicato alla prima guerra per ricordare di non farla più.
Poi la cena presso la sede sezionale del gruppo degli alpini di Campese dove Tino ed i suoi ci avevano preparato una cena dai gusti variegati ed invitanti in un edificio originariamente costruito quale essicatoio di foglie di tabacco ed ora perfettamente ristrutturato ed accogliente senza nulla togliere al passato.
Un albergo ci ha accolto per la notte immerso in una quiete e tepore avvolgente.
Domenica mattina Manfredo ci aspetta nel centro storico di Asolo per una visita più approfondita accompagnata dalla prima “ombra” del mattino presso il bar “Duse” al castello.
La pace di estese piantagioni di vigneti in attesa di trasformare il loro prodotto in altrettanto pacificante nettare ci accompagna alla visita della bella villa Palladiana “Barbaro”, costruita da Andrea Palladio nel 1554 per i fratelli Barbaro, a Maser dagli interni preziosamente affrescati da Paolo Veronese con la tecnica del trompe d’oeil.
Gianni e consorte si uniscono al gruppo.
Ma l’ombra apparve ancora alla degustazione dei vini prodotti dall’azienda agricola “villa di Maser” accompagnata da lunghi vassoi lignei a sostegno di gustosissimi salumi e formaggi locali.
Il pranzo preparato dagli alpini del gruppo di Asolo, alla forcella di S. Maurizio appena sotto la Rocca, seppe trasformare le “ombre” in generose bottiglie di saggio vino locale a sostegno di rustici piatti apprezzatissimi.
C’erano Sergio De Stefani e Tino Pontarollo ospiti generosi e Gianni Domenig, Karl Trojer, Walter Soardo, Antonio Formaggio, Aldo Comelli, Marino Beltrame, Carlo Heichele, Antonio Alessio, Manfredo Torneri, Luigi Scagliori e Sandro Natali.
Oltre a cinque gentili presenze feminili.
Di più, un simpatizzante, cognato di Walter ci segue da tempo . . . . . ormai uno di noi.
Ma tra presenti ed assenti per impegni o sfortuna o scelta, tutti eravamo presenti.
Al saluto ho chiesto, ed ottenuto in regalo dalla accogliente sezione di Asolo una bottiglia di “refosco” chiusa in modo semplice e casereccio con un tappo a corona rossa da champagne (come anche io uso fare con il vino acquistato sfuso).
Questa mattina era sulla credenza della mia cucina.
Di quelli da non dimenticare.
Fisicamente mi resterà un tappo a corona rosso ed una bottiglia da riempire ancora.
Grazie a voi Sergio e Tino per la saggia semplice e calda accoglienza degna delle consuetudini delle vostre terre ricche di tanti preziosi elementi.
Grazie a te Karl per le preziose parole ed a te Walter per i tuoi generosi sorrisi ed ad Aldo per la tua simpatia.
Grazie a voi Sandro e Luigi per i preziosi ricordi ed a te Marino per i tuoi racconti.
Ai due Antonio per le battute generosamente coinvolgenti, a Manfredo e Gianni un grazie continuato.
Ed alle nostre sempre graziose consorti un grazie per averci accompagnato in una avventura cominciata da lontano ma ancora presente.
Ma il grazie continua e si estende a Fabrizio ed Enrico e Pierantonio e Andrea che hanno dovuto rinunciare all’ultimo minuto (o kilometro).
Credo che il grazie partirebbe e si estenderebbe a tutti gli altri del 37°.
Il dopo fine settimana del 17 e 18 ottobre 2015
Gli
auccini del 37°
carlo
heichele. . . . . . . . . . . il seguito . . . . . . . .
Cari amici del 37°,
A tutti,con rammarico per il mancato e significativo incontro, i più cari saluti ed ai milanesi ed ai lombardi più vicini do appuntamento per il 13 Dicembre alla Messa solenne in Duomo.
Fabrizio (Balleri)
Un abbraccio a tutti gli AUC del 37°
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