SALUZZO 2018
A.U.C. 37°
Venerdì 28
settembre domenica 30 settembre
Antica e bella città
già sede di marchesato che si estende alle falde del Monviso.
Nel corso della visita alla città.
Sul punto più alto.
La penna va oltre.
Al castello della Manta ... val bene uno sguardo all'insu.
Al gruppone mancano i due Antonio (Alessio e Formaggio) e Luigi (Scagliori) che, sfidando il tempo incerto si sono spinti fino al Pian del Re sotto il Monviso.
La nostra valida pattuglia è tornata un poco infreddolita.
Un altro
successo !
Aosta 1964 e
poi:
Aosta 2012,
Viareggio 2013, Piacenza 2013, Aosta 2014, Verona 2014, Asolo 2015, Merano,
2016, Modena 2017, Saluzzo 2018.
Carissimi
Alpini del 37 A.U.C. abbandono il termine “auccini” per usare a pieno titolo la
qualifica di “ufficiali degli alpini” sempre che lo si usi nei termini in cui
lo interpretammo allora: istruttori, amici, compagni, forse fratelli maggiori.
Ho atteso un
paio di giorni per lasciare maturare quelle sensazioni sempre innovative, ma
che ricordano quel poco di comune passato, per cercare di accumunarci in un
unico “37° AUC”.
A Saluzzo
non mi sembra di avere notato presenti o assenti, ma solo un unico complesso
cresciuto insieme negli anni seppure composto da persone geograficamente
distanti.
Mi risulta
molto facile usare il contenuto delle vostre “mails” per redistribuire le
sensazioni che sono sorte in quest’ultimo (spero solo cronologicamente)
incontro.
I
ringraziamenti a chi si è offerto e speso per offrirci il meglio della sua
conoscenza è un atto spontaneo, ma se mi consentite, mi piace di più
interpretarlo come una offerta delle singole generosità e della nostra
variegata terra
Non certo
l’obbligo (poco stimolante né convincente) bensì la spontaneità ci porta ad
ottenere la soddisfazione dei nostri incontri.
Che dire poi
dei luoghi che ci hanno ospitato.
L’ennesima,
mai sazia, dimostrazione della nostra cultura e tradizione.
Potrei
dilungarmi nel ricordo e descrizione dei bei luoghi, ma, per uscire dalla
preziosa monotonia, mi sono rimasti impressi i pendii perfettamente “pettinati”
sino ad ottenere lunghi filari di grappoli di uva in attesa di essere
trasformata.
E che dire
della trasformazione già avvenuta in prezioso vino che ha accompagnato dando
valore aggiunto ai cibi che hanno allietato le cene?
Alcuni di
noi si sono già espressi. Apprezzamenti
che è impossibile smentire.
Infine, non
certo ultima per affezione, vorrei premiare con un ampio abbraccio la presenza
delle nostre care amiche e compagne di una vita, che ancora una volta ci sono
state vicine e con cui ben volentieri abbiamo condiviso emozioni, colori,
sapori, e ricordi.
Un caro
saluto a Carla e Paolo, gentili ospiti: ci hanno presentato il meglio, e
continuo con Carmen ed Enrico, Gabriella e Gianfranco, Adriana e Carlo, Anna e
Luigi (ho scoperto Gianni per gli amici), Lucia ed Aldo, Maria Luisa e Dino, né
posso omettere la mia Adele.
Un cubo di
torrone ci resta a completare il tutto, che non abbiamo ancora iniziato a
rompere, ma ci fidiamo del commento di Enrico e Carmen che, non resistendo,
hanno già assaggiato; ben ricordando il loro aceto balsamico dello scorso anno che
non vorremmo finire mai.
Unisco poche
foto e tanta riconoscenza.
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